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19 Dicembre 2024

– 19 Dicembre 2024 –
Miele: Le antifone “maggiori” (2)

 

Giovedì abbiamo fatto la seconda serie delle “Antifone Maggiori”, le antifone al vespro, alla Eucaristia e in altri momenti dal 17 al 23 dicembre. La nostra Chiesa da secoli si “gioca” tutto su queste invocazioni. Senza Gesù Cristo, Signore e Salvatore, Messia e Re, Profeta e Sacerdote, Capo di noi suo Corpo, si sentirebbe perduta. E le invocazioni “O” che si susseguono e si intensificano di giorno in giorno, tessute di tante e importanti citazioni dell’Antico testamento, tracciano un ritratto di Colui che “doveva” venire (nel piano di Dio Padre), che è venuto e che verrà..

Ora, adesso, noi accogliamo per fede la sua presenza misteriosa di Risorto e Vivente come “motore” della vita, di ogni vita.

Ecco le invocazioni dal 20 al 23 dicembre:

 

IV – 20 dicembre

O CLAVIS David et sceptrum domus Israel,
qui aperis, et nemo claudit; claudis, et nemo aperit:
veni et educ vinctum de domo carceris, sedentem in tenebris et umbra mortis.

O Chiave di Davide (Isaia 22, 22), scettro della casa d’Israele (Genesi 49. 10),
che apri e nessuno può chiudere; chiudi e nessuno può aprire:
vieni, libera dal carcere l’uomo prigioniero, che giace nelle tenebre e nell’ombra di morte (Salmo 107, 10.14).

V – 21 dicembre

O ORIENS, splendor lucis aeternae et sol iustitiae:
veni et illumina sedentem in tenebris et umbra mortis.

O Astro che sorgi (Zaccaria 3, 8; Geremia 23, 5), splendore della luce eterna (Sapienza 7, 26) e sole di giustizia (Malachia 3, 20):
vieni e illumina chi giace nelle tenebre e nell’ombra di morte (Isaia 9, 1; Luca 1, 79).

VI – 22 dicembre

O REX gentium et desideratus earum,
lapis angularis qui facis utraque unum:
veni et salva hominem quel de limo formasti.

O Re delle genti (Geremia 10, 7), atteso [Desiderato] da tutte le nazioni (Aggeo 2, 7V),
pietra angolare (Isaia 28, 16) che riunisci ebrei e pagani in uno (Efesini 2, 14):
vieni, e salva l’uomo che hai formato dalla terra (Genesi 2, 7).

VII – 23 dicembre

O EMMANUEL, rex et legifer noster,
expectatio gentium et salvator earum:
veni ad salvandum nos, Dominus Deus noster.

O Emmanuele (Isaia 7, 14), nostro re e legislatore (Isaia 33, 22),
speranza e salvezza dei popoli (Genesi 49, 10; Giovanni 4, 42):
vieni a salvarci, o Signore nostro Dio (Isaia 37, 20).

Gesù è invocato come “chiave di Davide”, l’unico che può aprire e chiudere le porte della vita, che può dare un senso al tutto e a ogni cosa. Così ne parla anche Giovanni in Apocalisse 5. La storia è un libro sigillato con sette sigilli e solo l’Agnello immolato e risorto, Figlio di Dio e Dio con il Padre può darcene il senso e svelarne i segreti.

E poi, al 21, “Oriente” (sappiamo che i massoni parlano del “Grande Oriente” che svela l’infinito): è il sole che sorge, è la stella del mattino, è l’astro invocato da Balaam nel deserto (Nm 24), “stella di Davide” divenuto segno persecutorio per gli Ebrei.. Ma egli viene a portare luce e gioia alla nostra povera vita..

Il 22, è chiamato “Re delle genti” e “Desiderato da tutte le genti” (nella versione latina di Ag 2,7). gesù è il pilastro su cui si sorregge il tutto e tutti, il creato e gli uomini, la storia. Egli è “Re” perché “regge” il mondo, mano di Dio che “porta” l’universo e la storia ieri, oggi e verso la sua conclusione.. Ricordiamo la frase che già conosciamo “Tutto sussiste in lui” (Cl 1,17).

Invochiamolo ancora con forza: Vieni, non tardare, vieni ancora nella memoria che si fa “memoriale” evento che ri-presenta l’avvenimento sconvolgente di un Dio che si fa uomo per cercarci e insegnarci ad amare veramente.

E infine il 23 dicembre, il titolo messianico più usato nel Natale: vieni “Emmanuele”, Dio-con-noi (ebraico: em-anu-el, con-noi-Dio). Egli è l’Emmanuele annunciato nel libro chiamato proprio “il libro dell’Emmanuele”, in Isaia 7-12 che risuonerà tra noi la notte di Natale (“il popolo che era nelle tenebre vide una grande luce..”). Sicompie l’annuncio che Dio sarà per sempre con noi nel suo Figlio fattosi uno di noi e insieme Dio per sempre, Dio da Dio, Luce da Luce. Veramente questa fede “perfora” i secoli e ci fa intravedere il mistero immenso dell’amore di Dio per noi, al di là di tutto e nonostante tutto..