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Lectio del 5.1.23

089 – Lectio su Fl 3,17-21

 

Testo:

 17  Συμμιμηταί μου γίνεσθε, ἀδελφοί, καὶ σκοπεῖτε τοὺς οὕτω περιπατοῦντας καθὼς ἔχετε τύπον ἡμᾶς.

[17] Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi.

 18  πολλοὶ γὰρ περιπατοῦσιν οὓς πολλάκις ἔλεγον ὑμῖν, νῦν δὲ καὶ κλαίων λέγω, τοὺς ἐχθροὺς τοῦ σταυροῦ τοῦ Χριστοῦ,

[18] Perché molti – ve l’ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto – si comportano da nemici della croce di Cristo.

 19  ὧν τὸ τέλος ἀπώλεια, ὧν ὁ θεὸς ἡ κοιλία καὶ ἡ δόξα ἐν τῇ αἰσχύνῃ αὐτῶν, οἱ τὰ ἐπίγεια φρονοῦντες.

[19] La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra.

 20  ἡμῶν γὰρ τὸ πολίτευμα ἐν οὐρανοῖς ὑπάρχει, ἐξ οὗ καὶ σωτῆρα ἀπεκδεχόμεθα κύριον Ἰησοῦν Χριστόν,

[20] La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo,

 21  ὃς μετασχηματίσει τὸ σῶμα τῆς ταπεινώσεως ἡμῶν σύμμορφον τῷ σώματι τῆς δόξης αὐτοῦ κατὰ τὴν ἐνέργειαν τοῦ δύνασθαι αὐτὸν καὶ ὑποτάξαι αὐτῷ τὰ πάντα.

[21] il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.

 

Sintesi per comunicare (Sito..)

 

Giovedì ci siamo concentrati ad accogliere la lettera ai Filippesi 3,17-21. C’è una suddivisione in tre parti: Paolo e “noi”, gli “altri”, “noi” con Cristo. Paolo anzitutto si propone decisamente come “typos”, esempio da imitare, come lui cerca di imitare Cristo. C’è un bel gruppo di persone che la pensa come lui e cerca di vivere come lui, con la sua fede, anzitutto e poi anche con le sue scelte di vita. E’ è la comunità cristiana, quella comunità che si impegna ad annunciare il regno di Dio in Cristo a tutto il mondo.

Di contro Paolo parla, piangendo, di tanti che sono nemici della croce di Cristo, di chi non accetta veramente Cristo al centro della sua vita, perché ha ben altri valori, altre cose da cercare e da amare. Paolo le sintetizza come “ventre”, “cose della terra”,”cose vergognose”. Chi spinge queste persone non è Cristo e il suo amore (rappresentato dalla sua croce, amore gratuito senza limite) ma il proprio se stesso, nei suoi interessi, piaceri, guadagni, sfruttamenti degli altri, e tutto ciò che “sembra” far star bene nella vita su questa terra. Voto di Paolo: zero, cioè destinazione perdizione…

Nel terzo piccolo brano ecco che parlare di terra e cose terrene fa ricordare a Paolo e a coloro cui parla e a che hanno fatto le sue stesse scelte fa ricordare che noi ormai siamo cittadini di un altro Impero, di un’altra città, di un mondo che ha una legge e una logica diversa da quelle che regolano questo mondo. Siamo cittadini non tanto e non solo dell’Impero Romano, ma del Regno di Dio, che abbraccia cielo e terra, tutto lo spazio, tutto il tempo, tutte le persone.. In questo regno tutto è sottomesso a Cristo, sia che lo si percepisca sia che no. E la nostra realtà “somatica”, fisica, terrena, tangibile sarà da lui “con-formata” al suo corpo glorioso risorto.

Il perché? Perché si voglia o no, Gesù Cristo ormai è il “Kyrios” universale, signore di tutte le cose, costituito al Padre Spirito Datore di vita, unico Vivificante. E chi si sottomette a lui sceglie la vita; chi invece non si sottomette sceglie la sua distruzione.. Per questo Paolo piange, perché dopo che si è manifestata la “condiscendenza” di Dio ci sono ancora tanti e tanti che scelgono la propria distruzione! Eppure solo l’amore salverà il mondo!