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24 agosto 2023

115 – Lectio su Eb 6,9-12

 

Testo

 

9  Πεπείσμεθα δὲ περὶ ὑμῶν, ἀγαπητοί, τὰ κρείσσονα καὶ ἐχόμενα σωτηρίας, εἰ καὶ οὕτως λαλοῦμεν.

[9] Anche se a vostro riguardo, carissimi, parliamo così, abbiamo fiducia che vi siano in voi cose migliori, che portano alla salvezza.

10  οὐ γὰρ ἄδικος ὁ θεὸς ἐπιλαθέσθαι τοῦ ἔργου ὑμῶν καὶ τῆς ἀγάπης ἧς ἐνεδείξασθε εἰς τὸ ὄνομα αὐτοῦ, διακονήσαντες τοῖς ἁγίοις καὶ διακονοῦντες.

[10] Dio infatti non è ingiusto tanto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e che tuttora rendete ai santi.

11  ἐπιθυμοῦμεν δὲ ἕκαστον ὑμῶν τὴν αὐτὴν ἐνδείκνυσθαι σπουδὴν πρὸς τὴν πληροφορίαν τῆς ἐλπίδος ἄχρι τέλους,

[11] Desideriamo soltanto che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine,

12  ἵνα μὴ νωθροὶ γένησθε, μιμηταὶ δὲ τῶν διὰ πίστεως καὶ μακροθυμίας κληρονομούντων τὰς ἐπαγγελίας.

[12] perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che, con la fede e la costanza, divengono eredi delle promesse.

 

Sintesi per comunicare (Sito)

Giovedì scorso, continuando la lectio divina sulla lettera agli Ebrei abbiamo accolto i versetti 9-12 del capitolo 6. Dopo aver trattato dell’ascolto obbediente e concreto della Parola di Dio nei primi capitoli, affermando la centralità di Cristo obbediente e Maestro, stiamo percorrendo un brano intermedio, prima della grande trattazione sul sacerdozio di Cristo, superiore a quello giudaico, nuovo ed eterno. In questo brano intermedio (praticamente tutto il capitolo 6) Apollo è come se si fermasse pensoso e preoccupato: le comunità cristiane non sembrano “volare alto” come ormai la nuova esistenza in Gesù Cristo (partecipi del suo stesso Spirito!) richiederebbe. E si è lasciato andare anche a qualche minaccia (non molto velata) nei confronti di chi si allontanasse di nuovo da Cristo dopo aver gustato in tutta la sua pienezza il suo amore e la sua chiamata alla vita nuova.

In questo brano, Apollo si riprende un po’, cercando di tranquillizzare i suoi uditori (presenti al suo parlare e raccolti in tutte le comunità dove il suo scritto sarà proclamato): si dice convinto che la vita dei cristiani suoi contemporanei, pur non volando così alto come dopo anni di vita nella fede avrebbe sperato, però è sempre solida, ricca delle due dimensioni importanti dell’essere discepoli di Gesù, la fede da una parte e la carità e il servizio dall’altra. Ecco:

“[9] Anche se a vostro riguardo, carissimi, parliamo così, abbiamo fiducia che vi siano in voi cose migliori, che portano alla salvezza. [10] Dio infatti non è ingiusto tanto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e che tuttora rendete ai santi. [11] Desideriamo soltanto che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua speranza abbia compimento sino alla fine, [12] perché non diventiate pigri, ma piuttosto imitatori di coloro che, con la fede e la costanza, divengono eredi delle promesse”.

Insomma, dice Apollo, nella vostra vita noto tante cose buone sia in opere che in amore che le riempie e sostanzia, un amore che è risposta all’amore totale di Dio in Cristo e che si riversa in servizio verso tutti i santi, cioè i membri della comunità. Apollo dice: siete in cammino, siete pieni di speranza, dunque lo zelo, l’entusiasmo fattivo, non è mai troppo e ad esso vi esorto.

Da notare il v. 12: noi credenti non siamo soli ad obbedire a Gesù e seguirlo sulla strada dell’amore e della speranza. Abbiamo già avuto avanti a noi e abbiamo attorno a noi schiere innumerevoli di persone ricche di fede e di costanza, divenuti eredi delle promesse. Ripeterà questo al capitolo 12, al momento della parte parenetica (esortativa) del suo discorso. Ma è meraviglioso anche per noi essere consapevoli che siamo parte di una grande Chiesa, di un grande Corpo vivente del Signore, di una famiglia, di una fratellanza che ha in Dio Padre il suo riferimento. Gesù è colui che è davanti ma attorno a lui e dietro di lui quanta gente meravigliosa! E se erano già tanti nell’80 d.C. cosa dire del 2023 dopo Cristo? Innumerevoli nomi si affacciano spontaneamente alla memoria che non può che rendere grazie, che chiedere intercessione e amicizia e impegnarsi con tutte le forze a imitare loro nel come hanno imitato Gesù!