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Lectio dal 21.3.24
140 – 21 marzo 2024 – Miele da Filippesi
Lectio del 21.3.24
Da questo giovedì, dopo aver concluso la lectio di vari testi biblici, abbiamo ripreso un antico progetto di ascolto e accoglienza della Parola, quello che abbiamo chiamato “Miele dalla Parola”. Il miele è protagonista (insieme al latte) di molti testi dell’Antico Testamento. Ricordiamo per tutti “Lo nutrirei con fiore di frumento, lo sazierei con miele dalla roccia” (Sl 80(81),17). Tutte le parole della Parola sono Parola di Dio, ma ci sono, come in ogni testo e in ogni messaggio, delle frasi particolarmente significative. Suggeriamo, con questo percorso di ascolto, di conoscerle meglio e di arrivare a saperle a memoria, perché arrivino a sostanziare la nostra mente e il nostro cuore, nella impossibilità fisica di imparare a memoria tutta la Bibbia.
Giovedì scorso abbiamo scelto e trattato cinque versetti (o gruppi di versetti) dalla lettera di Paolo ai Filippesi. Sono veramente parole fondamentali nella esperienza dei cristiani nel loro amore e nella loro sequela di Gesù Signore.
Dunque noi proporremo ogni volta versetti (o gruppi di versetti) dalla Parola di Dio per cominciare un percorso di approfondimento e di apprendimento (anche a memoria) perché la Parola sia sempre più “conficcata” nella nostra carne, nella nostra vita di ogni giorno, nel nostro cuore, nelle nostre mani, nelle nostre persone e nelle nostre comunità. Ecco le parole dalla lettera ai Filippesi:
- Purché Cristo venga annunciato.. (Fl 1,18)
[18] Ma questo che importa? Purché in ogni maniera, per convenienza o per sincerità, Cristo venga annunciato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene.
(ciò che conta è Cristo, e Cristo annunciato. Al limite non importa nemmeno l’intenzione di chi lo annuncia!)
- Per me il vivere è Cristo (Fl 1,21)
[21] Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno.
(una delle più stupende definizioni di chi è il cristiano: cristiano è colui la cui vita, il cui vivere, il senso della sua vita è Cristo)
- Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù (Fl 2,5-11)
[5] Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: [6] egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, [7] ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, [8] umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. [9] Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, [10] perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, [11] e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.
(stupendo inno, che la liturgia cristiana spesso riprende e usa per lodare Dio in Cristo: discesa e ascesa, verso le regioni più basse dell’universo e verso le regioni più alte. Il Cristo abbassato e svuotato per noi e di nuovo il Cristo innalzato ed esaltato nella risurrezione senza fine)
- Tutto considero una perdita dinanzi alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù (Fl 3,7-14)
[7] Ma queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo. [8] Anzi, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo [9] ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: [10] perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, [11] nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti. [12] Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. [13] Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, [14] corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
(stupendo testo di Paolo in prima persona dove si percepisce con forza cosa rappresenti per lui Gesù Cristo: veramente il Vivente al centro di ogni suo pensiero e desiderio. La vita è correre con lui, per lui, verso di lui, in lui)
- Siate sempre lieti nel Signore (Fl 4,4-9)
[4] Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. [5] La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! [6] Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. [7] E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù. [8] In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri. [9] Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!
(esortazione bella e ricca di forza: siate lieti nel Signore, sempre, amabili. forti, pieni di vita e di vitalità..)