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Lectio dal 13.6.24
152 – 13 Giugno 2024 –
Miele: Sl 94(95),7b-9
Nel giorno dedicato alla memoria di sant’Antonio da Padova, ci siamo “tuffati” nell’ascolto e il nostro “cucchiaio di miele” settimanale è stato il Salmo “Invitatorio”, il 94(95) nei suoi versetti centrali (7b-9):
Se ascoltaste oggi la sua voce!
[8] Non indurite il cuore come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
[9] dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere.
Nella versione precedente della Bibbia (1974) c’era l’esortazione “ascoltate oggi la sua voce”. E invece, con più precisione si è tradotto “se ascoltaste”, per un motivo semplice, ma terribile: i padri del popolo, lo stesso popolo d’Israele di fatto NON ha ascoltato la voce del suo Dio
Ma lo abbiamo visto in concomitanza con l’incontro di lunedì: il capitolo 4 della lettera agli Ebrei afferma che Dio ha preparato di nuovo un “oggi” di ascolto per il suo popolo, un oggi dove possiamo ascoltare la sua Parola, la sua voce, ed essere nuovi, ed essere diversi.
Del resto questa Parola è spada a doppio taglio: rivela Dio a noi e noi a noi stessi: ci apre la mente e il cuore, ci insegna la strada, è come lampada che fa luce “in un luogo oscuro”, è quanto è dato alla nostra libertà per abbracciare il Signore, seguirlo, amarlo, salire con lui sulla croce e poi camminare fino a salire in Cielo, alla comunione della Trinità, Padre, Figlio e Spirito.
Veramente nel nostro incontro abbiamo parlato di qualcosa che sta scombussolando il nostro modo di vedere le cose, il modo umano. Fino a poco fa il parlare di Dio nel mondo era evidente per molti: Dio che parlava nel cosmo, nella storia, negli avvenimenti dei singoli e delle comunità. Ogni cosa veniva attribuita a Dio e alla sua azione, e lo si invocava, e lo si ringraziava, e gli si chiedeva perdono, “sentendo” la sua presenza giudicante e anche castigante nella nostra vita.
Ora in poco tempo tutto è cambiato. In numero stragrande gli uomini e le donne del nostro tempo non pensano più a Dio, per essi non è affatto una presenza quotidiana nella loro vita. Se piove non è il Dio di cui Gesù dice che “fa piovere”, ma semplicemente piove perché la situazione “meteo” del cielo è quella. E questo vale per tutto il resto. Ogni cosa è permessa e/o voluta da Dio. Così Mt 10,29: ” Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro”.
E allora cosa c’è per noi, per credere, per la nostra fede? Cosa raccomandare agli uomini e alle donne del nostro tempo? Ancora una volta l’evento più importante e decisivo è l’annuncio del Vangelo, è la Parola, è invitare tutti ad accogliere, leggere, pregare, meditare, scoprire la Parola di Dio che ci è stata donata tramite gli antichi profeti e soprattutto tramite Gesù di Nazareth. “Oh, se ascoltaste oggi la sua Parola!”. Oggi molti parlano di vedere Dio e Gesù, di parlare con loro, ma a parte il grande invito di Agostino e di tutta la tradizione monastica e contemplativa (Dio abita nel tuo cuore, nella tua mente, nelle evidenze che scopri dentro di te), tutto può cominciare e vivere solo avendo in mano tutti i giorni la Parola di Dio, leggendola, confrontando con essa la vita, praticandola..
Allora è sorto tra noi, giovedì, un piccolo dibattito. Qualcuno ha sottolineato che attorno alla Parola, perché essa possa essere presa in considerazione da qualcuno occorrono dei testimoni che ne parlino, con la voce e con la vita. Senza testimoni credibili è difficile accogliere una Parola così diversa dalla sensibilità umana di oggi e di sempre.. Anche san Paolo VI disse “la gente di oggi non ascolta più gli annunciatori del Vangelo, a meno che non siano anche dei testimoni di esso”.
Ognuno è libero di pensare e dire quello che sente come vero, su questo tema come su ogni altro. Però secondo l’esperienza del Vangelo, dei discepoli, degli Apostoli e di tutta la Chiesa nei secoli, solo la Parola, incontrata, ascoltata, fatta oggetto di ricerca, riflessione e meditazione, messa in pratica e vissuta può far scoprire il Vivente, Gesù Signore, dentro di noi e in mezzo a noi.
Per questo sia benedetto chi anche nel mondo di oggi si dedica anima e corpo all diffusione, allo studio, alla pratica della Parola di Dio, soprattutto delle parole di Gesù e degli Apostoli nel Nuovo testamento. Se poi troviamo compagni di viaggio, accompagnatori che condividano con noi l’accoglienza, la ricerca e la pratica della Parola ben vengano..