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24 Giugno 2024

143. Lunedì 24 Giugno 2024
65. Eb – Lettera agli Ebrei (4)

 

Lunedì il quarto incontro sulla lettera agli Ebrei, in cui abbiamo presentato il “cuore” dello scritto, i capitoli al 7 al 10, dove si configura Cristo Sacerdote della nuova Alleanza con tutti i suoi titoli, i suoi attributi e i suoi paralleli. In realtà possiamo vedere che in quei capitoli Gesù Cristo viene collegato e paragonato a tutte le figure che nel mondo giudaico o anche in quello pagano hanno espresso e rappresentato il servizio alla divinità nei secoli, dalla notte dei tempi. Gesù riassume tutto in sé e tutto supera per la sua natura di essere il Figlio di Dio, Dio Figlio di Dio Padre dei secoli.

Il capitolo 7 presenta Cristo Nuovo ed eterno Sacerdote alla luce della figura di Melchisedech re di Salem, sacerdote del Dio altissimo, cui Abramo diede la decima di tutto e che offrì per lui pane e vino. Come lui e molto più di lui Gesù è sacerdote non per razza, o scelta da parte di qualcuno, ma è figura assoluta voluta da Dio secondo il giuramento di Sl 109(110),4: Figlio di Dio, sacerdote unico e assoluto e dunque intermediario, Mediatore, unico tra Dio e l’umanità.

Il capitolo 8 ci parla di Cristo come nuovo ed eterno Sacerdote, come nuovo, vero ed eterno Tempio della presenza di Dio. “In lui abita la pienezza della divinità” dice Paolo (Cl 2,9), seduto alla destra del Padre, intercede per noi per sempre. I “luoghi” fisici dove si credeva abitasse il dio sono passati: ora Gesù ha donato il suo Corpo come nuovo e definitivo Tempio, “luogo” di Dio in mezzo al suo popolo (ricordiamo Gv 2,21) e al posto dei tanti sacerdoti che prestavano servizio nei templi della divinità Gesù è presentato come Sommo, Nuovo, Eterno sacerdote.

La seconda parte del capitolo 8 citando Gr 31,31-34 ci presenta Gesù come Mediatore di una nuova ed eterna alleanza nel suo sangue. In Cristo Dio fatto con noi un nuovo patto.

E poi Gesù nel capitolo 9 è presentato come nuovo Sacrificio, con l’offerta del suo corpo, fatta una volta sola, portando il suo sangue oltre il velo, non di un tempio umano, ma dal tempo all’eternità, al nuovo ed eterno Tempio presso il Padre

Infine nel capitolo 10,5-10 c’è tutta la trattazione del passaggio dai sacrifici antichi all’unico sacrificio di Gesù il cui motore Apollo identifica in Sl 39(40),7-9LXX: alla luce di quei versetti tutto l’evento della incarnazione del Figlio di Dio viene letto come disponibilità volontaria e totale dei Figlio di offrire tutto se stesso, tutta la sua realtà incarnata, per liberare e purificare finalmente la nostra povera umanità:

[5] Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. [6] Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. [7] Allora ho detto: «Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà». [8] Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, [9] soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. [10] Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

 

Alla fine ci siamo fermati un po’ (molto meno di quanto occorrerebbe!) su due versetti che sono chiave del sacrificio, fatto allora ma valevole per tutti i tempi: Eb 9,14 e 27-28:

 

[14] quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente? [15] Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova, perché, essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l’eredità eterna che era stata promessa. … [27] E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio, [28] così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a coloro che l’aspettano per la loro salvezza.

 

“apax” una volta sola ma nella potenza e vitalità dello Spirito eterno, dello Spirito che muove tutti e tutto in ogni tempo, essendo nella sua dimensione senza tempo e per questo parallelo e attivo in ogni tempo. Posto dallo Spirito in una dimensione di eternità il sacrificio di Cristo, offerta di tutto se stesso al Padre per il mondo, si può dire con la stessa verità che avvenne 2000 anni fa, avviene oggi, avverrà ogni giorno della storia fino alla fine dei tempi, eppure è avvenuto, avviene e avverrà una sola volta, ma dando vita a tutti gli esseri cui arriva la potenza dello Spirito.. Diceva Agostino: chi può capire capisca, chi non può capire, preghi..