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Lectio del 22.8.24
159 – 22 agosto 2024 –
Miele: Sl 89(90),12; Sr 28,6-7
Sempre con il gesto della scelta in qualche modo “affidata allo Spirito” (cioè con l’apertura casuale del libro della Parola di Dio e indicando con un dito un versetto), ecco cosa ci ha suggerito questa settimana la Parola, come miele, questa volta forte e carico di significato:
Sr 28,6-7: [6] Ricòrdati della fine e smetti di odiare, della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti.
[7] Ricorda i precetti e non odiare il prossimo, l’alleanza dell’Altissimo e dimentica gli errori altrui.
Questo è il testo che ci è “caduto sotto gli occhi” e ad esso abbiamo subito abbinato l’altro famosissimo testo del salmo 89(90) che parla dello scorrere veloce del tempo:
Sl 89(90),[12] Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio.
Cosa abbiamo evidenziato in questi versetti? Semplicemente che lo Spirito di Dio ci chiede di guardare la vita e tutte le cose “dalla fine”, dalla somma, dalla parte del definitivo.
“Ricordati della fine”, ricordati che ognuno di noi e quindi anche io, anche tu, andiamo, come diceva Agostino “da qui a là” e basta. E punto.
Ma questa volta il tratto della vita non siamo invitati a guardarlo in avanti, quanto piuttosto “indietro”, cioè dalla fine, dalla resa dei conti, quando ogni cosa della vita avrà ricevuto il suo senso definitivo, dove non servirà più alcun rimorso, alcun rimpianto, alcuna voglia di cambiare per poter effettivamente cambiare le cose.
E chi garantisce il senso positivo del tutto è ancora una volta slo il Signore, i suoi precetti, soprattutto quello dell’amore. Come ci dice chiaramente la parabola di Mt 18 (il servo che non perdona non viene perdonato), dobbiamo saper guardare tutte le cose dalla loro somma, dal loro essere trascorse. Perché è fondamentale sapere come saranno trascorse. E adesso, in questo momento, quando ancora nella tua vita ne devono trascorrere un po’, tu puoi ancora cambiarne qualcuna.
Ma ricordati, cioè tieni bene fisso nel cuore, che ci sarà una fine senza appello, che darà il suo valore definitivo ad ogni cosa. E tu, io, cosa ne avremo fatto dell’alleanza che doveva regolare la nostra vita e i giorni nostri mentre passavano?
Quanto è importante acquisire un cuore saggio! Ma il cuore intelligente e previdente, dice la Parola di Dio, lo puoi acquisire solo “facendo i conti”, ogni giorno, quasi ogni minuto, o almeno, come si diceva una volta, almeno alla sera di ogni giorno con l'”esame di coscienza” e l'”atto di dolore” e il proposito di ripartire il giorno dopo..
Dunque impariamo a contare i giorni, perché siano di più quelli buoni, quelli trascorsi nell’amore e nel servizio, nella fede di Dio e nell’osservanza dei comandamenti, che non “scialacquati” come si dice a proposito della cicala!
Contare i nostri giorni vuol dire rendersi conto che essi passano, che visti dalla fine saranno sempre pochi, che essi hanno un valore che non ritorna e ogni giorno ci chiamano al bene.
Figurati se nel tuo cuore ci fosse odio, astio, rancore, voglia di vendetta, ecc.. E quando ti potrai salvare? Gesù stesso e Paolo ci hanno detto “Non tramonti il sole sulla vostra ira..”. Perché passa la “figura di questo mondo”, e Dio è sempre lì che esige che il suo talento sia messo in commercio, sia scambiato in amore e in comunità..
Allora ci doni veramente lo Spirito (che senza divisione sa comprendere l’inizio, il mezzo e la fine) di saper valutare noi stessi guardandoci da quel punto che un giorno ci sarà, e ci sarà sicuramente: il punto della fine, il punto della resa dei conti!