Lectio del 27.10.22

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079 – Lectio su Fl 1,27-30

 

Testo:

27  Μόνον ἀξίως τοῦ εὐαγγελίου τοῦ Χριστοῦ πολιτεύεσθε, ἵνα εἴτε ἐλθὼν καὶ ἰδὼν ὑμᾶς εἴτε ἀπὼν ἀκούω τὰ περὶ ὑμῶν, ὅτι στήκετε ἐν ἑνὶ πνεύματι, μιᾷ ψυχῇ συναθλοῦντες τῇ πίστει τοῦ εὐαγγελίου

[27] Comportatevi dunque in modo degno del vangelo di Cristo perché, sia che io venga e vi veda, sia che io rimanga lontano, abbia notizie di voi: che state saldi in un solo spirito e che combattete unanimi per la fede del Vangelo,

 28  καὶ μὴ πτυρόμενοι ἐν μηδενὶ ὑπὸ τῶν ἀντικειμένων, ἥτις ἐστὶν αὐτοῖς ἔνδειξις ἀπωλείας, ὑμῶν δὲ σωτηρίας, καὶ τοῦτο ἀπὸ θεοῦ·

[28] senza lasciarvi intimidire in nulla dagli avversari. Questo per loro è segno di perdizione, per voi invece di salvezza, e ciò da parte di Dio.

 29  ὅτι ὑμῖν ἐχαρίσθη τὸ ὑπὲρ Χριστοῦ, οὐ μόνον τὸ εἰς αὐτὸν πιστεύειν ἀλλὰ καὶ τὸ ὑπὲρ αὐτοῦ πάσχειν,

[29] Perché, riguardo a Cristo, a voi è stata data la grazia non solo di credere in lui, ma anche di soffrire per lui,

30  τὸν αὐτὸν ἀγῶνα ἔχοντες, οἷον εἴδετε ἐν ἐμοὶ καὶ νῦν ἀκούετε ἐν ἐμοί.

[30] sostenendo la stessa lotta che mi avete visto sostenere e sapete che sostengo anche ora.

 

Analisi e riflessione (di preparazione)

 

Sintesi per comunicare (Broadcasts su WhatsApp, EMail, Sito..)

Paolo continua in Fl 1,27-30 a parlare del legame indissolubile tra Cristo, la sua Parola e l’unione di cuori nella comunità. Comportarsi “in maniera degna del Vangelo di Cristo” vuol dire per lui “essere saldi in un solo spirito e combattere con un solo animo per la fede del Vangelo”. Ancora una volta Paolo la butta sulla lotta, sul combattimento, perché in effetti non è facile rimanere fedeli alle esigenze del Vangelo e della comunità e all’obbedienza al Cristo. Gesù stesso ha pagato fortemente per noi, come Paolo stesso dirà poi nel capitolo 2, e noi discepoli, come disse Gesù, non possiamo essere da meno del nostro Maestro. Ora se è vero che il nostro mondo (e purtroppo anche oggi!) è pieno di contrapposizioni e violenze per cui spesso anche se non si vorrebbe, occorre “preparare la guerra per avere la pace” come dicevano i Romani, tanto più  dobbiamo essere atleti di Cristo che combattono nella giustizia e nella verità, perché non sia il mondo con le sue logiche ad avere il sopravvento, ma l’obbedienza e la sequela del Cristo. Cristiani coraggiosi, con la faccia aperta e mai abbassata, con il cuore pronto a qualsiasi cosa purché Cristo viva nella mente e nei cuori di tutti. E se c’è da soffrire, aggiunge Paolo, meglio così, perché la fede in lui diventa più splendente quando si paga di persona. E per convincere di questo l’Apostolo ha un’arma molto precisa: parlare di se stesso, delle sue sofferenze per Gesù e per il Vangelo, e quindi per le sue comunità, sia egli presente o assente. L’annuncio del Vangelo cammina di pari passo con l’annuncio di quanto gli Apostoli fanno per il Vangelo.