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082 – Lectio su Fl 2,5-11 (2)

Lectio del 17.11.22

 

Testo:

5  Τοῦτο φρονεῖτε ἐν ὑμῖν ὃ καὶ ἐν Χριστῷ Ἰησοῦ,

[5] Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:

 6  ὃς ἐν μορφῇ θεοῦ ὑπάρχων οὐχ ἁρπαγμὸν ἡγήσατο τὸ εἶναι ἴσα θεῷ,

[6] egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio,

7  ἀλλὰ ἑαυτὸν ἐκένωσεν μορφὴν δούλου λαβών, ἐν ὁμοιώματι ἀνθρώπων γενόμενος· καὶ σχήματι εὑρεθεὶς ὡς ἄνθρωπος

[7] ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo,

 8  ἐταπείνωσεν ἑαυτὸν γενόμενος ὑπήκοος μέχρι θανάτου, θανάτου δὲ σταυροῦ.

[8] umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.

 9  διὸ καὶ ὁ θεὸς αὐτὸν ὑπερύψωσεν καὶ ἐχαρίσατο αὐτῷ τὸ ὄνομα τὸ ὑπὲρ πᾶν ὄνομα,

[9] Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome,

 10  ἵνα ἐν τῷ ὀνόματι Ἰησοῦ πᾶν γόνυ κάμψῃ ἐπουρανίων καὶ ἐπιγείων καὶ καταχθονίων

[10] perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra,

 11  καὶ πᾶσα γλῶσσα ἐξομολογήσηται ὅτι κύριος Ἰησοῦς Χριστὸς εἰς δόξαν θεοῦ πατρός.

[11] e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.

 

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In questo giovedì abbiamo seguito la linea del cammino umano di Gesù Cristo nella storia, secondo il tracciato di Fl 2,5-11. Si tratta di una specie di grande “U”: Gesù era nella condizione di Dio, che possiamo rappresentare con la punta più alta della U a sinistra. Da sempre e per sempre è Dio, Figlio di Dio. E la condizione di essere “come Dio” non poteva permettergli di essere soggetto al tempo e a tutte le vicende della storia. Ebbene tutto questo egli non lo ritenne un privilegio inalienabile ma “svuotò” se stesso di quella pienezza di cui era pieno come Dio Figlio di Dio, eterno con il Padre, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, per potersi mettere in cammino tra noi, pellegrino d’amore, come qualcuno lo definisce. “svuotò” in greco ekènosen è il verbo che indica il togliere ad esempio da un recipiente pieno tutto quello che c’è dentro fino a diventare vuoto. Gesù ovviamente non tolse la sua condizione divina in modo da distruggerla, ma come per metterla “tra parentesi” per rendere possibile qualcosa di inaudito, divenire come noi. Il suo cammino prosegue lungo la linea discendente sinistra della U: appare come uomo tra gli uomini, nemmeno uomo ricco o potente, ma figlio del carpentiere di Nazareth, si fa battezzare da Giovanni al Giordano peccatore tra i peccatori come dice Luca e poi giù fino al disprezzo, alla condanna da parte di coloro che contano tra gli uomini, compresi quelli del suo popolo. E poi ancora più giù, ad una morte terribile in giovane età, una morte che egli accoglie in obbedienza al Padre. E questa morte è ancora più giù, è l’abisso del dolore più terribile, quello dei disprezzati e reietti, la morte di croce. Ma è proprio lì che inizia il cammino di destra, la risalita. Proprio perché ha offerte se stesso per amore il Padre non lo tradisce e lo innalza: prima la misteriosa risurrezione, poi la salita al cielo, poi l’intronizzazione alla destra del Padre come Signore dell’universo. Di nuovo nella pienezza che era alla partenza, ma con in più la sua umanità accolta misteriosamente nella gloria della Trinità..