Lectio del 9.3.23
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Testo:
Eb 1 1 Πολυμερῶς καὶ πολυτρόπως πάλαι ὁ θεὸς λαλήσας τοῖς πατράσιν ἐν τοῖς προφήταις
[1] Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti,
2 ἐπ᾽ ἐσχάτου τῶν ἡμερῶν τούτων ἐλάλησεν ἡμῖν ἐν υἱῷ, ὃν ἔθηκεν κληρονόμον πάντων, δι᾽ οὗ καὶ ἐποίησεν τοὺς αἰῶνας·
[2] ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo.
3 ὃς ὢν ἀπαύγασμα τῆς δόξης καὶ χαρακτὴρ τῆς ὑποστάσεως αὐτοῦ, φέρων τε τὰ πάντα τῷ ῥήματι τῆς δυνάμεως αὐτοῦ, καθαρισμὸν τῶν ἁμαρτιῶν ποιησάμενος ἐκάθισεν ἐν δεξιᾷ τῆς μεγαλωσύνης ἐν ὑψηλοῖς,
[3] Egli è irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente. Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli,
4 τοσούτῳ κρείττων γενόμενος τῶν ἀγγέλων ὅσῳ διαφορώτερον παρ᾽ αὐτοὺς κεκληρονόμηκεν ὄνομα.
[4] divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato.
Sintesi per comunicare (Sito..)
Giovedì ci siamo concentrati nell’ascolto meditativo del prologo della lettera agli Ebrei (Eb 1,1-4)
E’ un prologo centrato su Gesù Cristo, Dio, Figlio di Dio e uomo per noi. Richiama un po’ l’inizio solenne della lettera di Paolo ai Romani. Gesù è il centro della storia. Per mezzo di lui il “chronos” del tempo mondano, il tempo degli uomini, si arricchisce dei “kairòi” (sing. kairòs) che sono gli interventi di Dio volti a dare senso e forza, a dare cammino e fine (tèlos) al mondo e all’umanità.
E la storia è punteggiata di interventi di Dio, soprattutto tramite la sua parola e per mezzo dei profeti, questi “sensitivi” di Dio: molte volte e in molti modi.
In realtà tutto è nato da Dio Padre di Gesù per mezzo di Gesù, di cui si dice che è in una relazione particolare e unica con Dio suo Padre: irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza.
La nostra Chiesa nel suo Credo lo professa Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre.
E come poter fare a meno di Gesù: il mondo viene per mezzo di lui, è stato creato per mezzo di lui, è “sorretto” da lui (phèron ta panta) e da lui è condotto alla sua pienezza finale, dove già il Figlio sia come Dio che come uomo “siede” è fisso è permanente alla destra del Padre a intercedere per noi.
Dunque questo prologo già ci immerge nel tema della lettera, che è Gesù, la sua persona potente presso Dio e presso di noi, che ha compiuto la redenzione nostra una volta per sempre e che, nostro Creatore, è anche e sempre nostro Salvatore. A lui la lode e la gloria nei secoli.
Come poter fare a meno di lui?