Lectio del 20.4.23

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Testo

 5  Οὐ γὰρ ἀγγέλοις ὑπέταξεν τὴν οἰκουμένην τὴν μέλλουσαν, περὶ ἧς λαλοῦμεν.

[5] Non certo a degli angeli Dio ha sottomesso il mondo futuro, del quale parliamo.

6  διεμαρτύρατο δέ πού τις λέγων· τί ἐστιν ἄνθρωπος ὅτι μιμνῄσκῃ αὐτοῦ, ἢ υἱὸς ἀνθρώπου ὅτι ἐπισκέπτῃ αὐτόν;

[6] Anzi, in un passo della Scrittura qualcuno ha dichiarato: Che cos’è l’uomo perché di lui ti ricordi o il figlio dell’uomo perché te ne curi?

7  ἠλάττωσας αὐτὸν βραχύ τι παρ᾽ ἀγγέλους, δόξῃ καὶ τιμῇ ἐστεφάνωσας αὐτόν,

[7] Di poco l’hai fatto inferiore agli angeli, di gloria e di onore l’hai coronato

8  πάντα ὑπέταξας ὑποκάτω τῶν ποδῶν αὐτοῦ. ἐν τῷ γὰρ ὑποτάξαι [αὐτῷ] τὰ πάντα οὐδὲν ἀφῆκεν αὐτῷ ἀνυπότακτον. Νῦν δὲ οὔπω ὁρῶμεν αὐτῷ τὰ πάντα ὑποτεταγμένα·

[8] e hai messo ogni cosa sotto i suoi piedi. Avendo sottomesso a lui tutte le cose, nulla ha lasciato che non gli fosse sottomesso. Al momento presente però non vediamo ancora che ogni cosa sia a lui sottomessa.

9  τὸν δὲ βραχύ τι παρ᾽ ἀγγέλους ἠλαττωμένον βλέπομεν Ἰησοῦν διὰ τὸ πάθημα τοῦ θανάτου δόξῃ καὶ τιμῇ ἐστεφανωμένον, ὅπως χάριτι θεοῦ ὑπὲρ παντὸς γεύσηται θανάτου.

[9] Tuttavia quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti.

10  ἔπρεπεν γὰρ αὐτῷ, δι᾽ ὃν τὰ πάντα καὶ δι᾽ οὗ τὰ πάντα, πολλοὺς υἱοὺς εἰς δόξαν ἀγαγόντα τὸν ἀρχηγὸν τῆς σωτηρίας αὐτῶν διὰ παθημάτων τελειῶσαι.

[10] Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza.

11  ὅ τε γὰρ ἁγιάζων καὶ οἱ ἁγιαζόμενοι ἐξ ἑνὸς πάντες· δι᾽ ἣν αἰτίαν οὐκ ἐπαισχύνεται ἀδελφοὺς αὐτοὺς καλεῖν

[11] Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli,

12  λέγων· ἀπαγγελῶ τὸ ὄνομά σου τοῖς ἀδελφοῖς μου, ἐν μέσῳ ἐκκλησίας ὑμνήσω σε,

[12] dicendo: Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, in mezzo all’assemblea canterò le tue lodi;

13  καὶ πάλιν· ἐγὼ ἔσομαι πεποιθὼς ἐπ᾽ αὐτῷ, καὶ πάλιν· ἰδοὺ ἐγὼ καὶ τὰ παιδία ἅ μοι ἔδωκεν ὁ θεός.

[13] e ancora: Io metterò la mia fiducia in lui; e inoltre: Eccomi, io e i figli che Dio mi ha dato.

14  Ἐπεὶ οὖν τὰ παιδία κεκοινώνηκεν αἵματος καὶ σαρκός, καὶ αὐτὸς παραπλησίως μετέσχεν τῶν αὐτῶν, ἵνα διὰ τοῦ θανάτου καταργήσῃ τὸν τὸ κράτος ἔχοντα τοῦ θανάτου, τοῦτ᾽ ἔστιν τὸν διάβολον,

[14] Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo,

15  καὶ ἀπαλλάξῃ τούτους, ὅσοι φόβῳ θανάτου διὰ παντὸς τοῦ ζῆν ἔνοχοι ἦσαν δουλείας.

[15] e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.

16  οὐ γὰρ δήπου ἀγγέλων ἐπιλαμβάνεται ἀλλὰ σπέρματος Ἀβραὰμ ἐπιλαμβάνεται.

[16] Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura.

17  ὅθεν ὤφειλεν κατὰ πάντα τοῖς ἀδελφοῖς ὁμοιωθῆναι, ἵνα ἐλεήμων γένηται καὶ πιστὸς ἀρχιερεὺς τὰ πρὸς τὸν θεὸν εἰς τὸ ἱλάσκεσθαι τὰς ἁμαρτίας τοῦ λαοῦ.

[17] Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.

18  ἐν ᾧ γὰρ πέπονθεν αὐτὸς πειρασθείς, δύναται τοῖς πειραζομένοις βοηθῆσαι.

[18] Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.

Preparazione

 Sintesi per comunicare (Sito)

Dopo averci invitato a “volare alto”, a cominciare ad accogliere, meditare e vivere realtà vivificanti che sono molto più in alto di quanto ci ha dato la Legge, il predicatore della Lettera agli Ebrei (per noi Apollo) nel brano che oggi accogliamo, Eb 2,5-18, ci comincia a parlare di Gesù vero, definitivo ed eterno sacerdote. E di lui dice che doveva essere in grado di essere sacerdote insieme misericordioso e degno di fede, affidabile, diversamente da tanti sacerdoti della storia di Israele. Apollo ha chiarito ormai la posizione di Gesù rispetto ad ogni potere dell’universo, soprattutto gli angeli (nel capitolo 1) e lo ha fatto mettendo in evidenza la sua natura divina: Gesù non è angelo ed è superiore agli angeli perché lui è il Figlio eterno del Padre e la Scrittura ce lo conferma. Ma come poteva il Figlio di Dio mettersi a camminare con noi uomini nelle parti più basse della creazione? E insieme, meditando il salmo 8, Apollo si chiede, come mai vi si dice “l’hai fatto di poco inferiore agli angeli”? Le due cose vengono chiarite in questo brano dove si afferma con forza che Gesù è divenuto in grado di essere sacerdote misericordioso e fedele perché si è fatto uomo, si è fatto carne, storia, cammino come ognuno di noi, anche se una volta per sempre e per un breve periodo di tempo (anche se la sua umanità ormai è per sempre con lui). Per un poco al di sotto degli angeli, per salire ben più in alto degli angeli proprio tramite il suo abbassamento, il suo essere messo alla prova pe condividere la nostra prova. Dunque Gesù più in alto come Dio Figlio di Dio, si è fatto momentaneamente in basso come uomo e uomo messo alla prova e ucciso per noi per poi accogliere in sé ogni potere e ogni onore al di sopra di tutti, principio di vita per tutti. Tutta questa “parabola” di Gesù non ci ricorda forse con forza l’inno di Paolo nella lettera ai Filippesi (2,5-11), la famosa “U” del Dio in alto, dell’uomo servo, del servo svuotato e abbassato fino alla croce, e poi dell’uomo-Dio esaltato e glorificato. Si è fatto “simile ai fratelli” per togliere di mezzo il peccato e la morte.. Siano rese gloria e lode a lui nell’amore del Padre e nella forza avvolgente e rigenerante dello Spirito..