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Lectio del 10.10.24

164 – 10 Ottobre 2024 –
Miele: Sl 129(130)

 

Un Salmo-Parola per il nostro appuntamento per il Miele dalla roccia della Parola: il Salmo 129(130).

E’ il famoso salmo che è conosciuto anche per il suo incipit latino “de Profundis”, il salmo con cui accompagniamo quasi sempre i fratelli e le sorelle che passano da questo mondo alla dimensione eterna della vita: vramente troppo bello e consolante!

Anche questa Parola, se non la conosciamo a memoria, siamo vivamente pregati di dirla, ridirla, meditarla, impararla a memoria, e farla abitare nel mondo fondo del cuore. Eccola:

 

[1] Canto delle salite. Dal profondo a te grido, o Signore;

[2] Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia supplica.

[3] Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere?

[4] Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore.

[5] Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la sua parola.

[6] L’anima mia è rivolta al Signore più che le sentinelle all’aurora. Più che le sentinelle l’aurora,

[7] Israele attenda il Signore, perché con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione.

[8] Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.

 

E’ una dei “canti della salita”, il gruppo di salmi dal 119(120) al 133(134), i canti che accompagnavano il pellegrinaggio del pio Israelita dalla sua casa fino a Gerusalemme. Posto verso la fine del cammino, questo salmo ci fa immaginare di essere in basso, nella valle del Giordano, vicino al Mar Morto, dopo Gerico.

“Dal profondo”: posti nella depressione fisica (si è a -390 metri sotto il livello del mare) guardiamo in alto, verso Gerusalemme, con fede e speranza, con fiducia e gridiamo al Signore “Dal profondo a te grido o Signore”.

Dalla situazione di difficoltà, spesso di peccato, spesso di dolore e di prova, il credente grida, con un grido che si può udire, ma più spesso con il grido del cuore, grida al Signore nel quale ha riposto tutta la sua fiducia, e che è tutto il senso della sua vita.

E vorrebbe che Dio rispondesse in maniera anche evidente, o come vuole lui.

Intanto egli professa la sua fede nella misericordia di Dio, che è il tema del salmo dal versetto 3 alla fine. Sembra di sentire la preghiera di una persona spirituale di oggi, del Nuovo Testamento, dove diamo, secondo le parole di Gesù, l’assoluta predominanza alla misericordia piuttosto che al giudizio e alla condanna.

Siamo consapevoli di essere limitati e peccatori, infedeli come i “nostro padri” israeliti. Ma, pur non nominato, aleggia con tutta la sua forza la presenza del Signore Gesù, incarnato, morto e risorto per noi, per essere nostro avvocato e rendentore.

Con il Signore è la misericordia e la redenzione, e quel Signore è per noi la “Parola” rivelata più forte del Signore, Gesù, che anche lui chiamiamo “Signore”, padrone assoluto della vita e della morte, capace di perdonare chiunque e sempre.

Noi non potremmo resistere ad un confronto con Dio sul tema della giustizia. Ma ora non ci importa più, perché, premesso che nel confronto con lui non potremmo resistere in alcun modo, è lui stesso, il nostro Dio, a mettere da parte il giudizio e a donarci misericordia e perdona “da tutte le colpe”, da tutte e sempre. Gesù non è morto e risorto invano!

E stupenda, lo abbiamo sottolineato giovedì, è l’immagine di queste sentinelle, messe lì sulle mura, esposti ad ogni intemperia, esposti ad un improvviso attacco di animali feroci o di nemici, pieni di stanchezza e di sonno, queste sentinelle bramano l’arrivo dell’aurora, l’imbiancarsi del cielo a oriente, che è per loro l’arrivo della salvezza, di averla scampata ancora una volta dall’essere divorati dal mostro della notte!

Così l’anima del credente, così Israele: l’attesa fiduciosa, nella preghiera e nelle buone opere, sia la caratteristica del credente, di noi credenti, giorno e notte, fino a che passerà ogni notte e la Stella del mattino, come dice Pietro, Cristo Signore, risplenda per sempre su di noi, e faccia splendere il nostro volto nella pace e nella gioia.

E intanto, come dice Agostino, “canta e cammina”, proseguiamo con fiducia assoluta il nostro cammino nella vita.. Essa passerà, ma Dio in Cristo resterà e ci trasfigurerà col suo Spirito.