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Nel nome e nell’ amore di Gesù Vivente. La prima parte di lunedì scorso è stata dedicata a “Memoria e Parola”. La parola, di Dio e dell’uomo, nasce dalla memoria, da dentro di noi e poi si comunica e condivide. Dice Mosè all’Israelita in Egitto: “guarda perché tu possa fissare tutto questo nella memoria di tuo figlio e dei figli di tuo figlio” (Es 10,2). Imparare a memoria è avere dentro di noi a disposizione la “geografia” di tutto, di luoghi, di parole, di volti.. Da sempre storie, conoscenze, racconti sono vissuti nella memoria degli uomini e delle donne. Per questo troviamo nella Bibbia tante volte “fare memoria”, “in memoria”, prime fra tutte le parole di Gesù sul pane e il vino. Dunque conoscere la Bibbia, come conoscere la storia e la geografia o la mia città è imparare a memoria. Esortiamoci a farlo, magari una frase al giorno! Cominciamo dal Salmo 22(23).
Nella seconda parte abbiamo raccontato di un personaggio straordinario: il cieco BarTimeo (bar=figlio) in Mc 10,46-52. E’ cieco, è ai bordi della strada. Passa Gesù. E lui comincia a urlare “abbi pietà di me”. Lo rimproverano e lui urla più forte. Gesù lo fa venire davanti a lui: “Cosa vuoi che faccia per te?” “Rabbunì (“dolce” Maestro mio) che io veda di nuovo”. E Gesù “Vedi, la tua fede ti ha salvato”. E lui grida, salta e fa festa e si mette anche lui a seguire Gesù nel cammino verso Gerusalemme e la croce. E là sul ciglio della strada rimane abbandonato il suo mantello, quell’oggetto che per i poveri era necessario per vivere. Lui ha trovato di più. E’ vero: qui abita la gioia!
Ci vediamo, lunedì e/o giovedì su meet.jit.si/VediamociConPrimo alle 21. Pace!