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75.Ad (37) – Abdia
Capitolo del libro
1,1-1 – Titolo e prologo
1,2-4 – La sentenza contro Edom
1,5-9 – L’annientamento di Edom
1,10-15 – La colpa di Edom
1,16-18 – Nel giorno del Signore, rivincita di Israele su Edom
1,19-21 – Il nuovo Israele
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Il libretto del profeta Abdia (abd-padre ia-Javè) è il libro più corto di tutto l’Antico Testamento, solo 21 vv. Contiene un annuncio di giudizio e sventura per il popolo di Edom, che durante l’assedio e la distruzione di Gerusalemme partecipò a far del male agli Israeliti (587-586 a.C.). “Edom” (il rosso) sappiamo essere il soprannome di Esaù, fratello di Giacobbe per via della minestra di lenticchie per cui aveva ceduto a suo fratello la primogenitura (Gn 25,30). Dunque questo popolo fratello che avrebbe dovuto soccorrere il popolo di Israele, si unisce ai suoi nemici per derubare, uccidere, perseguitare. nel giudizio di Dio non merita che il castigo. Anche perché, dice Abdia, nella cattiveria del fratello contro il fratello c’è sempre l’ombra del peccato di Adamo, la presunzione di voler essere come Dio, di essere il dio di se stesso e degli altri: v. 4: anche se tu ponessi il tuo trono fra le stelle in alto, io ti farò precipitare. A vincere alla fin sarà Jahvè e il suo popolo e Abdia conclude: “..e il regno sarà del Signore”, perché dopo la disgrazia e la prova sempre c’è l’annuncio di pace e rinnovata prosperità.