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13 Maggio 2024
138. Lunedì 13 maggio 2024
63. Tt – Lettera a Tito (2)
Secondo appuntamento con la lettera di Paolo a Tito. L’abbiamo presentata complessivamente e abbiamo messo in luce alcuni filoni di pensiero e vita che innervano la lettera e tutto il rapporto tra Paolo e il suo discepolo che egli considera “figlio nella fede comune” (1,4).
1) Una prima serie di affermazioni, sparpagliate ovunque nella lettera riguarda la persona di Tito, la sua giovane età e soprattutto il suo incarico di essere guida e maestro della comunità cristiana di Creta. Come le esortazioni rivolte a Timoteo, così qui Paolo augura a Tito di essere una presenta e un punto fermo per la comunità credente nonostante la sua giovane età: “insegna quello che è conforme alla sana dottrina” (2,1), “esorta i giovani offrendo te stesso come esempio di opere buone” (2,6) “Questo devi insegnare, raccomandare e rimproverare con tutta autorità. Nessuno ti disprezzi” (2,15) “Evita le questioni sciocche e sta’ lontano da chi è fazioso” (3,9-10)
2) una seconda serie di raccomandazioni-disposizioni riguardano le varie categorie di persone affidate alle cure del responsabile (apostolo, discepolo dell’Apostolo): anziani e anziane, schiavi, giovani, famiglie e anche vescovi e presbiteri. Questi ultimi egli li deve mettere come responsabili di comunità, scelti tra i migliori, irreprensibili nella fede e nel comportamento, come persone e come famiglie.. Nulla di sacrale, di sacerdozio e sacrifici, ma vita quotidiana, di famiglia, di lavoro, di relazione.. E tutti disposti ad annunciare il regno di Dio in Cristo
3) Il terzo filone riguarda coloro che nelle comunità creano problemi e che cercano di sovvertire l’unico Vangelo di Cristo, annunciato dagli Apostoli e dai loro collaboratori. La lettera a Tito stigmatizza in maniera precisa queste persone (che la lettera di Giuda definisce “infiltrati”): “[1,10] Vi sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione, molti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori. [11] A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché sconvolgono intere famiglie, insegnando, a scopo di guadagno disonesto, quello che non si deve insegnare. [12] Uno di loro, proprio un loro profeta, ha detto: «I Cretesi sono sempre bugiardi, brutte bestie e fannulloni». [13] Questa testimonianza è vera. Perciò correggili con fermezza, perché vivano sani nella fede [14] e non diano retta a favole giudaiche e a precetti di uomini che rifiutano la verità”. (1,10-14).
4) Infine i due brani più famosi, di cui il primo viene proclamato nella Chiesa come seconda lettura della notte di Natale: “[11] È apparsa infatti la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini [12] e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà, [13] nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo. [14] Egli ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone” (2,11-14) (il secondo brano del tutto simile è in 3,4ss). La Parusia, presenza rivelatrice e salvatrice è ormai iniziata a Betlemme, ed è ora di imboccare con decisione la strada del Signore perché la speranza ci spinge in avanti. Tutto è grazia, dono, possibilità di essere diversi nell’amore di Colui che gratuitamente ci ha amati e ha dato se stesso per noi..