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16 Settembre 2024

 

151. Lunedì 16 Settembre 2024
68. 2Pt – Seconda Lettera di Pietro

 

Struttura della lettera:

 

1,1-11 – I – Partecipi della natura divina

 

1,1-2 – Indirizzo

1,3-11 – La liberalità divina: dono della vita di Dio e nostro impegno

 

1,12-21 – II – Testimonianza Apostolica e parola Profetica

 

1,12-15 – La testimonianza apostolica

1,16-21 – La parola profetica

 

2,1-22 – III – I falsi dottori, tra passato e futuro

 

2,1-3 – I falsi dottori

2,4-10 – Le lezioni del passato

2,11-22 – Il castigo futuro

 

3,1-18 – IV – Verso il giorno del Signore

 

3,1-2 – Il giorno del Signore: i profeti e gli apostoli

3,3-10 – I falsi dottori

3,11-18 – Nuovo invito alla santità. Dossologia

 

 

Lunedì scorso accolto con fede e un po’ di “timore” la seconda lettera di Pietro, che secondo esperti non è dell’apostolo, ma piuttosto di qualche discepolo della sua cerchia, ed è stata scritta verso la fin dell’epoca apostolica (I secolo d.C.).

Ci sono in questa lettera alcune cose molto importanti per gli insegnamenti della nostra fede che abbiamo cercato di mettere in evidenza:

1) Nel primo capitolo c’è una stupenda panoramica sul dono di Dio in Cristo che innalza la nostra vita (un o’ come abbiamo visto a proposito della prima lettera di Pietro) fino ad altezze vertiginose, laddove solo questa lettera arriva a dire che per i beni donati a noi da Dio siamo chiamati ad essere “partecipi della natura divina” con una vocazione sublime e indicibile.

2) Sempre nel primo capitolo si fa parlare Pietro, che ormai anziano, vuole lasciare le sue esortazioni ai suoi discepoli e ricorda il suo essere testimone della gloria di Gesù “sul santo monte” della trasfigurazione.

3) Nel secondo capitolo, che ha un forte collegamento (e forse dipendenza) con la lettera di Giuda (che vedremo più avanti), Pietro parla di un pericolo che assilla tutta la Chiesa apostolica e post-apostolica: Gesù è venuto e lui e i suoi apostoli (unitamente all’Antico Testamento) ci hanno lasciato il “deposito della fede”, un insieme di affermazioni, disposizioni ed esempi che non vanno toccati e vanno applicati sotto la guida di chi è responsabile della comunità credente. E invece, fin dall’inizio, come un flagello si sono moltiplicati interpreti diversi che tentano continuamente di stravolgere questi insegnamenti. Le parole di tutto il Nuovo Testamento sono durissime contro costoro, condannati come e di più degli antichi falsi maestri e peccatori, addirittura a partire dagli angeli decaduti.

4) Ma tutto, la storia e il mondo, convergono, dice la lettera, verso la fine di tutte le cose che è rappresentata come fuoco che tutto distruggerà. Il mondo è destinato a passare e tutti noi con esso. E anche se la misericordia paziente di Dio sembra rallentare ila corsa verso la fine, essa arriverà inesorabile per tutto e tutti

5) un’ultima nota degna di conoscenza da questa lettera è l’apprezzamento delle lettere di Paolo, verso la fine dello scritto, equiparate addirittura “alle altre Scritture”, e dunque già considerate Parola di Dio fin dai primi tempi della loro diffusione. Si nota anche come esse siano piuttosto difficili da capire e interpretare e ancor più vanno lette e interpretate all’interno della comunità credente (2Pt 1,20: nessuna Scrittura può essere soggetta a privata interpretazione).