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30 Settembre 2024
153. Lunedì 30 Settembre 2024
69. 1Gv – Prima Lettera di Giovanni (2)
Secondo appuntamento con la prima lettera di Giovanni, universalmente nota come “lettera dell’amore”, avendo al suo centro la definizione di Dio come Amore (Dio è amore, 4,16) e l’esortazione continua (che sappiamo centrale in Giovanni) ad amarci gli uni gli altri, incarnando tra noi l’amore di Dio in Cristo.
Nel nostro incontro di lunedì abbiamo messo in risalto soprattutto il modo di procedere di Giovanni, che, secondo la mentalità e lo stile semita, non fa dei trattati strutturati e lineari, ma procede un po’ come a strattoni: un tema, poi un altro tema, poi il precedente tema ma variato, poi un approfondimento, ecc.. Bisogna dire che facciamo un po’ fatica (soprattutto chi non è molto abituato) a cogliere il filo del discorso. Perciò è importante mettersi in quella che io chiamo la “mentalità molecolare”: ogni “molecola” di pensiero o di azione vive anzitutto di luce propria e poi va messa in relazione con le altre.
Abbiamo per questo fatto l’esempio più evidente: ci sono frasi che affermano che chi è stato generato da Dio (che lui identifica con il credente in Cisto) non pecca, preserva se stesso e il Maligno non lo tocca (5,18). Poi invece abbiamo 1,8 che afferma chiaramente “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi”. Ora in questo contesto la frase viene detta soprattutto per poi dire che se confessiamo i nostri peccati, Dio è fedele e ci perdona in Cristo, nostro Paraclito (Avvocato) presso il Padre vittima di espiazione per i nostri peccati.
Procedendo in questo modo, un po’ a zig-zag, Giovanni ci dice e ci annuncia cose bellissime da una parte e cose su cui meditare seriamente dall’altra. In pratica il mondo oscilla tra Dio in Gesù Cristo da una parte e il mondo e il Maligno dall’altra. E la fede è la nostra vittoria, la nostra forza.
Verità/Santità contro peccato e odio: due binomi contrapposti nella storia di ognuno di noi e nella storia del mondo. Contrapposizioni che si fanno plastiche ed evidenti nella contrapposizione cara a Giovanni sia nel Vangelo, che nelle Lettere, che nell’Apocalisse: Luce da una parte e tenebre dell’altra. Dio è Luce e Verità (e tutto quello che di positivo possiamo pensare o dire e molto, molto più di questo), il mondo invece è nelle tenebre sotto il potere del Maligno.
Ma è importante notare che questi grandi binomi, ad altissimo livello, si fanno estremamente concreti e pratici per Giovanni nella nostra vita personale e comunitaria, traducendosi nella opposizione tra amore del fratello, di ogni fratello, e l’odio, il disprezzo, il non servizio verso di lui. Anche in questa lettera risuona la parola di Gesù “Vi do un comandamento nuovo” su cui in 2,7ss Giovanni fa un breve ma interessante sviluppo: l’amore degli altri è un comandamento contemporaneamente nuovo e antico. Dio ci ha creati per questo e nello stesso tempo Gesù è venuto a dare la sua vita per rinnovare, rafforzare questo comandamento. E sappiamo bene che la novità sta nelle parole nella vita di Gesù Cristo, amore totale e disinteressato fino al perdono e all’amore dei nemici.
Dunque una lettera (che si legge in un’ora, solo 5 capitoli) da leggere, meditare, accogliere, assimilare, imparare a memoria (almeno i brani più significativi!) e poi da vivere nella nostra quotidianità, personale, familiare e comunitaria. Notiamo le attualissime esortazioni a varie categorie di persone, in particolare ai giovani.
I tempi sono in condizioni difficili, i tempi di Giovanni e i nostri tempi, probabilmente i tempi di ogni stagione della storia. Non c’è posto per la rinuncia e per la fuga. E’ qui e ora che, come ha fatto Gesù, dobbiamo annunciare e costruire il regno di Dio in Cristo avvolti come sempre dalla potenza dello Spirito Santo, per cui il negativo invece che allontanarci dal Padre in Cristo sia materia di lotta, di rinnovamento, di costruzione di qualcosa che comincia qui ma non finisce qui. Occorre non amare il mondo, ma Dio (2,15). Perché lo afferma anche Giovanni, siamo ormai nell'”ultima ora” e sono in azione nel mondo “molti anticristi” che rifiutando l’unzione dello Spirito, negano che Gesù Cristo è Figlio di Dio.
Ma coraggio: se crediamo siamo comunque generati da Dio e siamo chiamati, siamo figli di Dio (3,1ss). “E questa è la promessa che lui ci ha dato: la vita eterna” (2,25).