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2 Dicembre 2024

160. Lunedì 2 Dicembre 2024
73 – Ap – Apocalisse (4) – Cap. 2-3.7 Lettere

 

Lunedì abbiamo letto e conosciuto da vicino i capitoli 2 e 3 dell’Apocalisse. Si tratta del primo dei quattro “settenari” nei quali è strutturato il libro. Sono le sette lettere che il Vivente invia alle sette chiese dell’Asia minore, intorno a Efeso: Efeso, Smirne, Pergamo, Tiàtira, Filadelfia, Sardi e Laodicea.

Sappiamo bene che lo stile e la pratica epistolare fu comune alla vita della prima Chiesa e anche in tutto il mondo antico e fino alle nuove forme di comunicazione che noi oggi usiamo. Il Signore vuole rimanere in contatto con le sue comunità e parlando a 7 chiese parla in realtà a tutta la Chiesa, la sua Chiesa, la sua comunità, il suo Corpo vivente.

La struttura di queste brevi lettere è più o meno simile fra loro e ha questi momenti: 1) Presentazione di chi scrive (di chi detta la lettera, il Signore Vivente) presentato con qualcuno dei titoli che vengono riferiti a lui nella visione del primo capitolo; 2) lode della comunità per qualcosa che la contraddistingue, in genere per essere saldi nella fede; 3) rimprovero alla comunità per qualcosa che essa fa o tollera; in genere la presenza di eretici o “perturbatori” della vita comune (in particolare i Nicolaiti, una prassi che si fa risalire al diacono Nicola, dei sette eletti in At 6 a Gerusalemme, originario di Antiochia. Pare che egli diffondesse pratiche sessualmente deviate); 4) Invito all’ascolto, di quello che lo Spirito dice alle Chiese (la Parola viene sia dal Signore che dallo Spirito!); 5) promessa di doni nuovi e importanti per chi si manterrà fedele, tramite immagini molto belle e significative.

C’è poi chi ha rilevato in queste sette lettere un cammino della comunità credente lungo l’Antico Testamento, attraverso riferimenti più o meno espliciti nelle lettere stesse: Efeso – paradiso terrestre; Smirne – Israele perseguitato in Egitto; Pergamo – Balak-Balaam e Israele nel deserto; Tiàtira – Israele nel periodo dei re con Gezabele, moglie del re Acab nemica di Elia e dei profeti; Sardi – Distruzione di Gerusalemme e ritorno dall’esilio; Filadelfia – la nuova Gerusalemme il suo Tempio nel periodo ellenistico; Laodicea – situazione del Giudaismo al tempo di Gesù (né freddo né caldo).

Una brevissima nota su angeli e demoni: seguendo le convinzioni del tempo sul mondo e sulla storia, si credeva che lo spazio tra mondo e Dio fosse popolato di esseri intermedi buoni e cattivi. Le cose non arrivavano direttamente all’uomo da Dio ma sempre per mezzo di un “angelo”, che poi, se andiamo ad approfondire, è il nome (messaggero) della Parola di Dio che si fa “visibile e ricevibile” dall’uomo.

Ricordo (e la cosa mi fa molta impressione) che di quelle sette chiese, privilegiate nel ricevere lettere da Gesù e il suo Spirito, non rimane oggi praticamente niente. Pare che i cristiani cattolici ad Efeso siano meno delle dita di una mano! E’ ora di ripartire!

E noi non dobbiamo fare altro che rileggere queste lettere e cogliere i messaggi (e anche gli avvertimenti) che scaturiscono per noi da tutta la storia e la situazione delle chiese stesse. In genere al tempo di Giovanni la situazione è piuttosto “oscillante”: ci sono chiese fedeli, che conservano nel cuore e nella vita il Vangelo di Gesù, e ci sono chiese dove serpeggiano divisioni, errori, eresie.. E la vita della Chiesa era allora come è adesso: ciò che conta è che Gesù ci ha amato e ci ama e noi siamo chiamati ad amarlo e obbedire alla sua Parola.

I doni del Signore ai suoi credenti sono sempre belli e affascinanti: il credente avrà un nome nuovo inciso su una pietra nuova, sarà associato sul trono della Stella del mattino, sarà colonna del nuovo Tempio di Dio, camminerà in vesti bianche, ecc..

Nell’ultima parte dell’incontro abbiamo dedicato qualche minuto in particolare alla settima lettera, quella alla chiesa di Laodicea. Queste frasi sono l’essenza del nostro rapporto con il Signore vivente. Egli è ormai per sempre alla porta della nostra intelligenza e del nostro cuore. Decidere di aprirgli la nostra vita è cenare con lui, quel banchetto escatologico che inizia qui ma non avrà mai fine.. Gesù dice: Io ci sono.. e tu?