Ai broadcasts su WhatsApp
All’unico, eterno, meraviglioso Sapiente, il nostro Dio Trinità, Padre Sapienza, Figlio Sapienza, Spirito Santo Sapienza. Gloria e lode per sempre..
Lunedì scorso abbiamo ripreso il cammino di conoscenza dei libri biblici e siamo entrati nel terzo blocco di libri dell’Antico Testamento, i libri Sapienziali. Sono 7 libri nel nostro canone cattolico, trattati variamente dagli altri (Ebrei, Protestanti, Testimoni di Geova, ecc..): Giobbe, Salmi, Proverbi – Qohelet – Cantico dei Cantici, Sapienza, Siracide.
Lunedì abbiamo parlato della “sapienza”: in ebraico hochmàh, in greco sofìa, in latino sapientia. In una parola, per il semita la sapienza è il saper fare o dire, è l’arte della vita buona e positiva, utile e ben impostata. E’ sapienza il saper fare del fabbro o del contadino nel suo mestiere, è sapienza il pensiero del saggio o la guida del buon re. E’ l’arte della vita, un’arte difficile, che va appresa con attenzione lungo tutta l’esistenza. E la prima Sapienza è quella di Dio, che sa fare ogni cosa alla perfezione, e dunque tutto ha fatto, e tutto guida con sapienza. E questa sapienza l’ha voluta infondere nel libro della Legge e nel cuore dei credenti. Dunque è da Dio che dobbiamo chiederla e a Dio offrire l’opera delle nostre mani.. Abbiamo letto per questo il capitolo 8 dei Proverbi, la Sapienza personificata che assiste Dio nella creazione e poi Sapienza 9, la famosa preghiera di Salomone per avere la sapienza..
Brevemente abbiamo poi accennato alla poesia ebraica (basata sul doppio stico, la doppia riga, leggi il Salmo 118(119)) e al modo “proverbiale” di parlare di quei saggi antichi..
Nelle mani del Padre con Gesù nostra Sapienza e nostra Vita!
Noi siamo sempre lunedì e giovedì su meet.jit.si/VediamociConPrimo.. Semplicissimo!